Studio P.I.

Continua da Casa di Mick - Pianerottolo



Dire che Tété sbiadì a quelle parole era poco, per lei era tutto così nuovo.
Alzò lo sguardò e lo fronteggiò.
"Tu sei come quegli esseri che hanno massacrato i miei genitori?"
Disse arrabbiata, confusa e tremante dimenticandosi completamente il Lei e le buone maniere.
Scosse la testa confusa.
"Dio è tutto così assurdamente irreale, fino a solo una settimana fa credevo che tutto questo fosse fantasia, favole e invece tu ... voi esistete!"
Esclamò prima di respirare a alzare gli occhi al cielo: voleva calmarsi.
"E la cosa peggiore è che lo sono anch'io ..."
Sospirò infine.

Edited by *Pandora_*Tété - 5/2/2009, 20:01

Lo guardò confusa.
"Da nessuno!"
Esclamò tranquilla.
"Io non so nulla ..."
Prese un respiro.
"Non so nulla del mio passato, credevo di essere una ragazza normale con dei genitori normali, poi un anno fa ho scoperto di essere stata addottata mi dissero che una donna bellissima, dai lunghi capelli rossi e vestita di nero con una tuta attillata mi aveva affidata a loro facendogli promettere di crescermi come loro, è strano, ma non ci feci caso, ma dopo quello che è successo ai miei ..."
Ecco che sentiva di nuovo le lacrime agli occhi, tentò di farsi forza.
"Sono piombati in casa come frutto dell'oscurità e li hanno uccisi con una violenza, mi ricordo il sangue ovunque, l'odore che mi ivase e il viso cambiare ... i miei occhi diventare azzurri e i miei canini essere ... mi spaventai una volta che mi vidi allo specchio perchè ero come ... "
Si fermò mordendosi un labbro.
"Sono confusa ... ed ero scioccata ... ho combattutto e sono riuscita a scappare ... Io non so cosa sono ..."

Fece un assenso, lentamente si calmava, Mick le faceva quell'effetto o per lo meno sentiva che poteva fidarsi non era come i vampiri che avevano ucciso i suoi genitori.
"Esattamente! Sono cresciuta come una ragazzina normale eppure io li ho sentiti, ho sentito il loro odore, il sangue invadere la mia testa mi sono trasformata e una forza che non mi apparteneza si è sprigionata in me ... Anche in passato mi era successo cose non proprio normali, ma non ci ho dato mai peso, ma ora incomincio ad avere i miei dubbi ... Una cosa non mi è sfuggita di ciò che dicevano quei vampiri anche se parlavano davvero piano, bè non so come, ma l'ho percepita ..."
Esclamò pensieroa prima di guardarlo dritto negli occhi.
"Parlavano di un Consiglio Supremo e di me come se fossi qualcosa di unico, quasi come un'arma di nuova tecnologia da possedere!"
Esclamò confusa, ma comunque rimanendo lucida sul problema.

Sorrise a Mick effettivamente si sentiva meglio anche perchè lui riusciva a metterla a suo agio e ascoltava ogni sua parola attentamente anche lei voleva capirci il più possibile di tutta quella storia.
"Non so se posso darti del tu anche se l'ho già fatto, ma ..."
Arricciò il naso.
"Ti ringrazio, io davvero non saprei a chi chiedere e con chi affrontare questa nuova scoperta, in un certo sesno è come se avesse sempre fatto parte di me, ma dall'altra non riesco a nascondere la paura di scoprire tutta la verità e accettarla, forse anche perchè ho solo 16 anni e pensavo a feste e ragazzi più che a problemi vampireschi!"
Tentò di ironizzare, era fatta così l'aiutava a mantenersi lucida e con il morale sempre alto.
Sorrise alle sue parole, poteva credere che non tutti erano come quelli che avevano ucciso i suoi genitori e la gentilezza e la disponibilità di Mick in quel momento glielo fece capire ancora di più di ogni altra parola, poi però alla sua domanda ci riflettè ... non ci aveva mai fatto caso ...
"Sì! Normalmente e sono anche un'ottima cuoca!"
Scherzò prima di vedere la sua espressione e aggrottare la fronte confusa.
"Non è normale vero? Non lo sarebbe se fossi una vampira ..."
Incominciò a prendere una ciocca di capelli e arricciandosela sul dito nervosa.
"Però il sangue, bè ... argh ... non è che sia ... insomma lo percepisco come riconsocere un gruppo sanguigno dal semplice assaggiarlo e qualcos'altro, ma berlo ... è ferroso, disgustoso!"
Le venne spontaneo prima di correggersi.
"Senza offesa ovviamente!"
Eh sì era strana forte come situazione! Ma testarda com'era ormai che la porta si era aperta avrebbe voluto andare fino in fondo e sapere tutta la verità!

Lo guardò attentamente necessitava effettivamente anche lei di capire per bene tutto.
"Sì dormo in un letto anche se ammetto che mi feci installare l'aria condizionata nella mia camera, la tengo sempre al minimo e non mi da fastidio e per il sole sì non ci sono troppi problemi, ma preferisco l'ombra: solo uan volta andai a Las Vegas con i miei e fu tremendo ... insomma stetti un giorno intero sotto il sole cuocente per una visita nel deserto non so dove e Dio ero sul punto di sciogliermi, non mi sono mai sentito tanto male in vita mia!"
Ricordò prima di avere un velo di malinconia negli occhi per quei ricordi belli che sarebbero rimasti solo ricordi, ma scosse subito il viso aveva capito che c'era ben altro da scoprire su di lei di molto più importante.

Ricordare?
Era brava a farlo.
Ripensò a ciò che lui gli aveva chiesto e chiuse gli occhi, era dura, ma doveva ri-visualizzare tutto nella sua mente per rivedere la scena e fermarsi sui particolari giusti.
"Erano 3 ... ma non erano importanti, parlavano di questo Consiglio Supremo e di quanto ci avrebbero guadagnato a consegnarmi a loro ... che la Cura ne avrebbe beneficiato o qualcosa den genere ..."
Respirò mentre sempre con gli occhi chiusi stringeva ancora più gli occhi sforzandosi di ricordare qualcos'altro.
"Era giovani d'aspetto, ma non di età reale, avevano un non so che di seicentesco francese per il loro accento e l'odore forte che emanavano ... bè sì di secolare ... tanto ..."
Riaprì gli occhi arricciando il naso prima di voltarsi e appoggiare i gomiti sulla scrivania.
"Mi dispiace non mi viene in mente nient'altro ... Non mi hanno ucciso, dopo aver pensato ai miei ho cercato subito di uscire di casa, era chiaro che volevano catturarmi, ma facevano attenzione sembrava che anche loro non sapessero come comportarsi, forse anche loro come te non sanno fino a che punto sono una cosa e fino a che punto sono un'altra ... Certo meglio per me, la loro indecisione mi ha permesso di cavarmela!"

"Fai pure!"
Disse mentre rimase a pensare a ciò che lui gli aveva appena detto.
Ecco tutti i suoi progetti di vita normale andare a farsi benedire, insomma non erano pochi i problemi che subentravano: la scuola, le sue lezioni di canto, quelle che dava di danza ...
Si lasciò cadere con la schiena contro la poltroncina sulla quale era seduta incrociando le braccia al petto, da una parte era affascinata da tutto questo: si era sempre lamentata che la sua vita era noiosa e monotona, ma forse non intendeva nemmeno questo come movimentata!
In fondo poteva essere una ragazzina molto matura, ma dall'altra parte aveva pur sempre solo 16 anni e tutto quello la demoralizzava.
E poi per quanto sarebbe andata avanti il tutto?
Ecco tutto quello a cui fin ora non aveva pensato ricaderle addosso come una valanga, era egoistico?
Probabilmente!
Ma insomma se la sua vita era già finita ora era davvero triste, e poi conosceva i suoi genitori sicuramente sarebbero stati più felici se la loro piccola non fosse in un pasticcio così.
E lì si fece pensierosa su qualcosa che non aveva mai pensato!
Ma loro lo sapevano? Insomma le avevano sempre concesso strane sue manie senza fare domande ... Lì ci rimase di sasso.
Lo sapevano!
Lo sapevano e non glielo avevano mai detto!?